IL GALLO NERO


PASSAPORTO

Nome

Chianti Classico DOCG

Anno di nascita

1716: si delimitano i confini della zona di produzione

Luogo di Nascita

Territorio che comprende, tra le province di Firenze e Siena, i comuni di: Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti e Radda in Chianti per intero e, in parte, quelli di Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa.

Estensione del territorio

70.000 ha

Superficie vitata

10.000 ha

Vigneti iscritti all’albo del Chianti Classico

7.200 ha

Uvaggio indicato dal disciplinare di produzione

Sangiovese: da un minimo di 80% fino a 100% Altri vitigni autorizzati a bacca rossa (autoctoni o internazionali): massimo 20%

Produzione media annua

35/38 milioni di bottiglie (ultimi 10 anni)

Produzione media annua

270.000 hl (ultimi 10 anni)

Soci del Consorzio Vino Chianti Classico

523 di cui 315 imbottigliatori

Nel mondo

Esportato in 130 paesi

IL TERRITORIO

Per lo più coperto da boschi, dove prevalgono querce, castagni e pini, punteggiato da cipressi, il Chianti è un altipiano con altitudini che oscillano tra i 200 e gli 800 metri, dove l’altitudine massima per la coltivazione di uva da vino Chianti Classico è 700 metri s.l.m. Il clima è continentale con discrete escursioni termiche, caratterizzato da temperature anche molto basse in inverno – al di sotto dei 4-5 gradi, ed estati siccitose e roventi, durante le quali  non  di rado  si superano i 35 gradi.
Il terreno geologicamente può essere definito come uno scudo di scisti argillosi (galestri) con inserimenti di argille scagliose alternate ad alberese ed arenarie calcaree fini. Il suolo è in genere poco profondo, recente, bruno, con struttura che

va dall’argilloso-sabbioso al ciottoloso con medie percentuali di argilla.
Le tipologie dei terreni cambiano notevolmente a seconda delle zone. Non è possibile ricondurre a una suddivisione strettamente comunale i vari tipi  di suolo che caratterizzano  il  Chianti.  Tuttavia, si può ugualmente asserire che il terreno di matrice galestrica è  diffuso  nell’area  di San Casciano in Val di Pesa, il suolo argillo-calcareo caratterizza il territorio di Greve in Chianti e tutte le zone di minore altitudine, il macigno costituito principalmente da rocce di arenaria accompagna la dorsale dei Monti del Chianti, l’alberese è presente in misura predominante nella parte centro-meridionale del territorio e il tufo contraddistingue gran parte del territorio

di Castelnuovo Berardenga. I rilievi con forte presenza di arenarie appaiono severi e scoscesi, quelli calcarei hanno forme più rotonde e morbide, mentre ancor più dolci sono le colline con prevalenza di argilla. Un dato comune a quasi tutta la zona di produzione del Chianti Classico è, comunque, la ricca presenza di scheletro, ovvero di ciottoli o sassi in particolare di galestro.

Due terzi dell’intero territorio sono occupati da boschi: presente quasi ovunque è la quercia, mentre il castagno è diffuso soprattutto nella fascia orientale del territorio; le conifere sono concentrate alle quote più alte e le pinete interessano le basse colline a sud di Firenze.

L’ORIGINALE

Esiste da tempo una confusione idiomatico-geografica tra due diverse DOCG: Chianti Classico e Chianti. Se, infatti, in campo enologico convivono i due termini “Chianti Classico” e “Chianti”, da un punto di vista storico-geografico esiste invece solo il termine “Chianti”.

Nel consumatore, ma anche negli addetti ai lavori, il confine tra questi due ambiti si perde e il risultato è che troppo spesso il suffisso “Classico” viene tralasciato riferendosi a un Chianti Classico.

In realtà, quel suffisso è veramente importante, perché distingue il vino Chianti Classico dal vino Chianti: due DOCG differenti tra loro, con un disciplinare, una zona di produzione e un Consorzio di tutela diversi.

Chianti: nome di un territorio delimitato nel 1716 che comprende 9 comuni fra le province di Firenze e Siena.

Chianti: nome di un vino prodotto in quasi tutta la Toscana, ma non nella zona geografica chiamata “Chianti”.

Chianti Classico: nome del vino prodotto nella zona geografica chiamata “Chianti”. Solo a questo vino è associato lo storico marchio del Gallo Nero.

LA PIRAMIDE DELLA QUALITA’

Il 2013 è l’anno in cui sono state approvate dall’assemblea dei soci del Consorzio Vino Chianti Classico alcune importanti innovazioni che hanno dato l’avvio a un vero e proprio riassetto della denominazione con l’introduzione di una nuova tipologia, la Gran Selezione, posta al vertice della piramide qualitativa della DOCG. È la prima volta che questo accade nella legislazione vitivinicola italiana.

Attualmente la produzione di Gran Selezione rappresenta circa il 4% della produzione totale di Chianti Classico. La Gran Selezione è un vino prodotto da uve di esclusiva pertinenza aziendale, coltivate nei vigneti più vocati e con regole severe che lo rendono un vino di grande pregio, un nuovo punto di riferimento nel panorama enologico internazionale. Oltre a prevedere caratteristiche chimiche e organolettiche idonee a vini di elevata qualità, la Gran Selezione può essere commercializzata solo dopo un invecchiamento minimo di 30 mesi e un periodo obbligatorio di affinamento in bottiglia.

La Gran Selezione ha anche il merito di esaltare i diversi caratteri di un territorio ampio e poliforme, diviso in nove comuni e in zone climaticamente e pedologicamente differenti, ma unite dall’inconfondibile “firma” del Sangiovese. Dal punto di vista organolettico, è un vino di struttura importante, che grazie alla selezione delle uve e al lungo affinamento consegue equilibrio e armonia superiori, profondità gustativa e  complessità  aromatica.  Al  palato  abbina immediatezza di frutto unitamente alle affascinanti nuance tipiche dei vini capaci di una lunga evoluzione.

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